Menzioni d'onore 2008

Erika Farroni

“Be Beep”

Università degli Studi di Roma La Sapienza
Facoltà di Architettura - Dipartimento I.T.A.C.A.

BE BEEP è un sistema interattivo progettato per l’educazione all’orientamento ed alla mobilità per il bambino non vedente ed ipovedente, composto da un percorso interattivo polisensoriale e da una polsiera.
BE BEEP POLSIERA utilizza il sistema ad ultra-suoni; il sistema si basa su un sensore che emette un’innumerevole quantità di onde che viaggiano alla velocità della luce. Le onde sparate si perdono finché non incontrano un ostacolo fisico, in questo caso sbattono e tornano indietro portando così l’informazione al sensore che la traduce in suono. L’Output potrà altresì tradursi in Vibrazione.




Gianni Cinti

“Gianfranco Ferré”

I.S.I.A Istituto Superiore per le Industrie Artistiche – Urbino
Relatori: Prof. Fabio Gigli e Professor Alberto Bernini

Il progetto è costituito da un libro fotografico, un opuscolo biografico, un video e da una serie di cinque manifesti coordinati a cinque foulards stampati a quadro su seta.
Il libro fotografico, punto focale e fine della progettazione stessa, presenta una serie di immagini inedite, provenienti da una ricerca nell’archivio della Gianfranco Ferré, che evidenziano cambiamenti di gusto, tendenze, nuove correnti che attraversano la società italiana nel corso del tempo.






Marcello Pirovano

“½ EQUINO”

Politecnico di Milano
Facoltà del Design - Dipartimento INDACO
Relatore: Prof.ssa Cesira Macchia

½ equino è uno scooter-bike a cavalcata assistita, con prestazioni paragonabili a un tradizionale 50cc, ma senza emissioni. Deve il nome allo sviluppo di un concetto di ricarica delle batterie particolarmente innovativo: se usato con scarsa autonomia di energia, il pilota, durante la guida, può cavalcare il mezzo. Puntando infatti i piedi sulle pedivelle e alzandosi dal sellino può caricare e scaricare il proprio peso ripetutamente, sfruttando l’ammortizzazione posteriore del forcellone. Un generatore a dinamo, accoppiato a un volano che accumula l’energia così prodotta, trasforma il movimento del pilota in una piccola quantità di elettricità che aiuta a conservare il livello di carica delle batterie.
<



Matteo Neroni - Simone Milenati

“Neverland”

Università degli Studi di Camerino
Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno - Corso di Laurea in Disegno Industriale e Ambientale
Relatore: Prof. Massimo Paperini

 

Neverland nasce come conseguenza della crescente attrazione esercitata da molti eventi sportivi acquatici, uno su tutti l’America’s Cup, e dalla carenza di attrezzature per il pubblico vicine al campo di regata. Neverland, dal punto di vista progettuale, si pone come una struttura acquatica semi sommersa, semovente, a metà tra un’imbarcazione ed un’architettura di terra, in quanto combina entrambe le tecnologie. Neverland è un’imbarcazione da diporto che ha la capacità di adattarsi a diversi utilizzi: museo itinerante, spazio espositivo, escursioni turistiche.



Enrico Bassi

“Piegatura e Design”

Politecnico di Milano
Facoltà del Design - Dipartimento INDACO e Dipartimento di Chimica, Materiali, e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”
Relatore: Prof.ssa Marinella Levi

Il lavoro raccoglie da svariati mondi (ingegneristico, matematico, origamistico e tradizionale, artistico, ecc.) gli aspetti estetici, pratici, magici e funzionali tipici della piegatura, per tradurli nel design. Le potenzialità sono molte: funzionali (ad es. la riduzione degli ingombri o il progetto di oggetti trasformabili), estetiche (ad es. le forme ottenute dagli studi di Huffman), produttive (ad es. l’uso di tecniche che consentano anche per tirature molto basse costi competitivi e raffinatezza formale), progettuali, ecc.

 

 

 


Giuseppe Salvia

“Biomimesi e Sensorialità: driver di innovazione nel tessile”

Politecnico di Milano
Facoltà del Design - Dipartimento INDACO e Dipartimento di Chimica, Materiali, e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”
Relatore: Prof.ssa Marinella Levi

La tesi è un’indagine sulle potenzialità di due fattori chiave nell’innovazione del settore tessile: l’approccio biomimetico e la strutturazione della valutazione sensoriale. Il primo rappresenta l’osservazione della natura da parte del progettista al fine di estrapolarne soluzioni a problematiche tecniche e funzionali. A dimostrare l’efficacia dell’approccio biomimetico, si riportano i casi naturali di maggior interesse per le attività umane, e i tentativi di riproduzione dell’espediente naturale dettagliatamente esplicati (come il velcro, l’effetto loto ecc.). L’impiego della materia tessile, però, non può prescindere dalla relativa percezione sensoriale. Quindi si riportano i risultati della ricerca per la previsione della sensorialità dei tessuti. La ricerca si chiude con la proposta di una simbologia e di un’etichetta per l’indicazione della morbidezza dei tessuti, tale da poter essere condivisa all’interno di gruppi di lavoro e comunicata a distanza.



Tommaso Gentile

“Emergency Identity”

Università IUAV di Venezia
Facoltà di Design e Arti - Corso di Laurea in Comunicazioni Visive e Multimediali
Relatore: Prof. Michel De Boer

Il lavoro di tesi consiste nella realizzazione della nuova immagine coordinata di Emergency. La ricerca si basa su uno studio dell’associazione, dei suoi settori di impiego e delle missions per arrivare poi all’ideazione di un nuovo nome ed allo sviluppo dell’identity realizzando un sistema visivo semplice ed efficace che si compone di diversi elementi: il logo EMERGE, un carattere tipografico disegnato ad hoc, la scelta del colore rosso e delle sue sfumature, l’uso della fotografia in bianco e nero ed un sistema visivo “a bendaggio”.


 

 


Jacopo Begani - Davide Parere - Paolo Sacchetti - Giorgio Del Prete - Enrico De Candia

Lampada “Ettore”

Istituto Italiano di Design, Perugia
Dipartimento di Progettazione Industriale
Relatore: Prof. Sandro Gonnella

Il progetto si ispira ad un elemento fortemente legato al contesto dell’illuminazione: l’interruttore, che viene rielaborato ed ingigantito tanto da poter ospitare fonti di luce; anche la scelta del nome ETTORE scaturisce da un’analisi che ruota intorno alla parola INTERRUTTORE: intErruTTORE. La ricerca del modello da trasformare in lampada è avvenuta tramite un sondaggio finalizzato a individuare la tipologia più rappresentativa. Il prototipo è stato realizzato in vetroresina, mentre per la produzione industriale si immagina l’utilizzo del policarbonato (PC), materiale adatto a realizzare oggetti che ospitano fonti di calore, attraverso la tecnologia dello stampaggio rotazionale.

 



Luigi Locuratolo - Fiorella Fino

“Horizon 100’”

Università degli Studi di Pescara “G. D’Annunzio”
Facoltà di Architettura - Dipartimento di Disegno Industriale
Relatore: Prof, Andrea Vallicelli

Horizon 100’ è un progetto che re-interpreta il catamarano da crociera. Linee d’acqua tese, layout di coperta votato alla massima abitabilità e arredamenti modulare in stile minimalista conferiscono a questo concept un look futuristico e accattivante. Horizon 100 è il primo multiscafo che sostituisce la tradizionale distinzione tra scafo e coperta con il monolitismo: l’ampio deck saloon a vetri, appruato rispetto ai catamarani attualmente in commercio, si raccorda agli scafi con grande armonia. Grazie alla pulizia del piano di coperta e alle sovrastrutture tondeggianti sono stati ricavati grandi prendisole a prua. L’organizzazione dei volumi poppieri è all’insegna delle “zone ibride”: gli spacchi di poppa chiusi hanno consentito di recuperare spazi per le cabine e di organizzare una suggestiva discesa in acqua dall’interno, che consente di vivere anche al coperto il contatto con questo elemento.



Elena Conti

“Hydria”

Università degli Studi di Palermo
Facoltà di Architettura - Corso di Laurea in Disegno Industriale
Relatore: Prof. Michele Argentino

Il progetto nasce con l’intento di creare una lampada autonoma dalla rete elettrica e, allo stesso tempo, un elemento di design che lasci un segno di se nel giardino. Per ottenere questo risultato è stato creato un sistema di lampade modulari composte da una lampada madre in cui vengono integrate delle piccole lampade che, se estratte, possono essere utilizzate come segna passo o luci d’atmosfera. Sia l’elemento principale che gli elementi più piccoli sono dotati di un pannello solare che ne garantisce l’autonomia.

 

 



Ludovico Allasio – Ortzi Akizu Gordoki – Andrea Carraro

“Use the Sun
Applicazioni a basso impatto ambientale per l’energia solare termica”

Politecnico di Torino - UIA
Facoltà di Architettura 1 – Dipartimento di Disegno Industriale
Relatore: Prof. Luigi Bistagnino

Il problema dell’approvvigionamento energetico e le enormi differenze tra primo e terzo mondo sono i punti di partenza di questo lavoro. La tesi affronta il tema dell’energia solare in quanto risorsa libera e diffusa per arrivare alla proposta di tre diversi prodotti, un distillatore, un essiccatore e un forno, che nelle intenzioni suggeriscono un rapporto etico tra disegno industriale e terzo mondo. Il distillatore solare, pensato per fornire 10 litri di acqua potabile ha due applicazioni potenziali: rendere potabile l’acqua piovana oppure distillare l’acqua salata. L’essiccatore solare per prodotti agricoli, progettato per essere costruito dallo stesso contadino. Il forno, può fare affidamento su due fonti energetiche (il fuoco ed il sole) integrando la cucina solare in quella tradizionale.